Intervista a Vittorio Matteucci - Notre Dame de Paris
Dal 13 aprile al 18 al Palaflorio di Bari si è tenuta la tappa pugliese di Notre Dame de Paris, era un desiderio fortissimo quello di vedere finalmente dal vivo questo spettacolo che tanto amo, le emozioni si sono susseguite come un fiume in piena, facendomi versare anche qualche lacrima...ma giusto qualcuna eh!
Grazie alla mia collaborazione con il quotidiano online BarlettaNews ho potuto cogliere l'occasione di intervistare un mito del musical italiano: Vittorio Matteucci, che interpreta (come tutti saprete e se non lo sapete... vergogna!) il ruolo di Frollo.
Biografia:
Di origini livornesi, lavora molto come
attore, come autore musicale e come doppiatore per la Walt Disney.
Prenderà parte a programmi televisivi come il “Maurizio Costanzo Show” con la Demo Morselli Band e a “Ballando con le Stelle”
con la Big Band di Paolo Belli. Sarà però il ruolo di Frollo nel
musical “Notre Dame de Paris” a fare da input a tutta la sua carriera
futura. Negli anni successivi interpreterà il ruolo di Scarpia in
“Tosca”, “Amore disperato” di Lucio Dalla, Dracula in “Dracula – Opera
Rock” con le musiche della P.F.M e i testi di Vincenzo Incenzo, Dante ne
“La Divina Commedia – Opera di Mons. Marco Frisina”, l’Innominato ne “I
Promessi Sposi” di Pippo Flora e Michele Guardì e il Conte Capuleti in
“Romeo e Giulietta – Ama e cambia il mondo” di Gérard Presgurvic e
Giuliano Peparini.
Come ti sei sentito a rientrare nei panni del perfido arcidiacono Frollo dopo 14 anni?
Molto bene, anche perché credo che l’età e
l’esperienza non possano che aiutarmi. Ho deciso che era il momento
giusto per riprendere le vesti di Frollo e fortunatamente quando l’ho
deciso io, l’ha deciso anche la produzione e Cocciante ha deciso che
dovevamo essere tutti sul palco, così ho ripreso queste vesti con molta
naturalezza, ma con un po’ di consapevolezza in più.
Il personaggio di Frollo è tanto
odiato da Esmeralda mentre il pubblico tende a preferirlo rispetto agli
altri personaggi. Qual è l’elemento distintivo che lo fa amare così
tanto?
Io credo sia l’umanità, cioè il fatto che
sia violentemente umano. Lui ha delle pulsioni, delle caratteristiche,
delle contraddittorietà tipiche dell’essere umano ed è per quello che lo
amiamo, perché dovrebbe fare una cosa, ma invece ne fa un’altra, perché
è travolto dalla passione e questo in fondo è il segreto inconfessabile
di ognuno di noi, quello di voler essere un giorno travolti da una
passione che è incontenibile.
Notre Dame de Paris è uno
spettacolo che tocca l’anima di tutti gli spettatori, ma per te che lo
vivi qual è il momento più emozionante?
Sicuramente quando lui si svela ad
Esmeralda, gridandole che la ama e subito dopo scoprendosi completamente
cantando “Un mattino ballavi” che è un brano meraviglioso.
Frollo, Scarpia, Dracula, l’Innominato
sono alcuni dei personaggi che hai interpretato, tutti con una forte
caratterizzazione. Quanto è stato difficile entrare in queste vesti così
complicate a livello attoriale?
Io sono convinto che ognuno di noi abbia
dentro di se l’anima nera, poi l’attore è in grado ed ha anche la
fortuna di tirarla fuori. Chi non fa questo mestiere un po’ meno, è
quindi un grande privilegio poter lavorare con dei personaggi così
complessi ed articolati e soprattutto con una psicologia così strana e
profonda. In fin dei conti non c’è stata nessuna difficoltà se non
quella dell’attore, cercare di porsi dal punto di vista di un uomo che
ha fatto quello che ha fatto lui, così per Frollo ma anche per Scarpia,
l’Innominato ed anche Dante.
Sia Notre Dame de Paris che Romeo e Giulietta – Ama e cambia il mondo sono due spettacoli targati David Zard. Quali possono essere un pregio ed un difetto di queste grandi produzioni?
La grandezza è il pregio ed anche il
difetto. Penso che a volte nel piccolo ci si concentri di più. Però ce
ne fossero di David Zard, è l’unico in Italia che fa le cose a livello
internazionale, di una qualità ineccepibile, sceglie le grandi storie,
rischia sempre i propri soldi, è l’unico grandissimo produttore che
abbiamo, l’unico pazzo totale che fa quello che fa. Bisognerebbe dirgli
soltanto grazie. Pregi e difetti sono secondari, se al pubblico piace
sono solo pregi. Io personalmente sono un’amante del teatro nudo, di ciò
che è fatto con poco, con le idee e pochi mezzi, ma ciò non significa
che io non sia un grande sostenitore del grande teatro fatto con le
grandi produzioni. Quindi viva David Zard.
Notre Dame de Paris,
come altri musical ha avvicinato molte generazioni al mondo del teatro e
della musica. Quanto è importante il ruolo del teatro nella formazione
umana delle nuove generazioni?
Decisamente nella maniera più totale, è
semplicemente essenziale, senza teatro non c’è vita. Se i ragazzi
vorranno essere equilibrati, capaci di distinguere il bello dal brutto
credo che una buona educazione musicale e teatrale sia essenziale, senza
questo non c’è vita.
L'articolo con l'intervista completa potete leggerla a questo link: http://www.barlettanews.it/notre-dame-de-paris-intervista-a-vittorio-matteucci/
Alla Prossima!! :)
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